Giornata Europea sulla Depressione: “Depressione_arte_vita”: Il mondo della Bellezza

Depressione e arte sono spesso andate “a braccetto”, sia per la presenza di autori/artisti con problemi di depressione o, meglio, di umore instabile, che per le forme artistiche che sovente vanno a sostegno del tono dell’umore di chi le osserva e le vive. Molti sono gli artisti, del presente e del passato, che hanno sofferto di depressione e di sbalzi di umore: Michelangelo, Van Gogh, Leopardi, come esempi del passato; Marylin Monroe, Robin Williams, Joanne Rowling, Whitney Houston, Veronica Pivetti, Gigi Buffon, Zucchero Fornaciari, come esempi del presente.

La contemplazione dell’arte e del bello può anche essere una modalità di aiuto, oltre ad una terapia mirata che oggi si può e si “deve” fare per curare le malattie depressive, a superare le difficoltà che tale malattia può dare.

Dostoevskij affermava ne “L’idiota” che “La bellezza salverà il mondo”! Per lui la contemplazione della Madonna di Raffaello era la sua terapia personale, perché senza di questa avrebbe disperato degli uomini e di se stesso, davanti ai tanti problemi che vedeva. Nelle sue opere ha descritto persone cattive distruttive e altre che vivevano immerse negli abissi della disperazione. Ma il suo sguardo, che metteva in rima amore con dolore condiviso, riusciva a vedere la bellezza nell’anima dei più perversi personaggi. Per lui il contrario di “bello” non era “brutto” ma “utilitaristico”, lo spirito di usare gli altri e così rubar loro la dignità.

Il mondo della “bellezza” porta anche a considerare le problematiche della condotta alimentare, strettamente connesse con le patologe depressive.

Cosa hanno l’arte e il cibo, o il cibo reso ad opera d’arte (nouvelle cousine), in comune rispetto alla forma di sofferenza più diffusa dell’animo umano, ovvero la depressione? 

Entrambi sono “oggetti” (intesi in modo psicoanalitico) che possono colmare il vuoto che caratterizza l’esperienza depressiva. Arte e cibo sono elementi che possono segnare il male oscuro, placarlo o renderlo sopportabile. I disturbi alimentari, così come l’atto artistico sono tentativi riparatori del vuoto che spesso circonda la sofferenza depressiva. Non a caso la psicopatologia insegna che uno dei sintomi della depressione sono le alterazioni del rapporto con il cibo, oppure non a caso molti degli artisti famosi hanno vissuto un’esperienza depressiva. 

E’ noto l’utilizzo di internet per quel che riguarda i siti pro-ana (pro-anoressia) e pro-mia (pro-bulimia) e quindi l’effetto negativo di divulgazione e confronto di strategie per alimentare il sintomo, ora i siti pro-ana e -mia sono sostituiti dai social networks che vanno a stimolare  comportamenti  di imitazione che inducono il perseguimento di immagini poco realistiche di estrema magrezza individuando differenti criteri di bellezza e portando ad un aumento della sofferenza e all’isolamento e depressione.

Questo fenomeno di condivisione e ricerca di suggerimenti su come raggiungere ideali irrealizzabili è contrastato da un forte fenomeno di condivisione di storie di guarigione, i fenomeni come il body positive e il porsi come ispirazione al cambiamento: i social diventano pertanto uno strumento di supporto alla terapia contro il disturbo alimentare e la depressione cambiando i canoni di bellezza.

La Giornata sulla Depressione si prefigge di superare/prevenire con l’informazione data alla gente le problematiche della depressione e di tutti gli aspetti ad essa connessi: oggi la depressione e i disturbi dell’umore sono malattie curabili!

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Giuseppe Tavormina

Leonardo Mendolicchio

Elena Tugnoli

Per maggiori informazioni sull’evento, consultare la locandina

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