Ginevra

-La credenza è davanti a me;  Terzo scaffale a destra, sono sempre lì, immobili. Basterebbe così poco… Bramo quei biscotti da giorni, settimane, ma se resisto ancora un po’ sarò felice, finalmente. I crampi allo stomaco mi assillano, ma ancora qualche chilo, e sarò perfetta. Arriverò all’essenza di me stessa. Mi avvolgo tra le lenzuola quasi da scomparire, magari non se ne accorgerà nessuno; Scomparirò lentamente, in silenzio. I pensieri mi trapanano la mete. ‘’Ginevra dormi!’’. No aspetta, ma la colazione di domani?! Uno yogurt e via! Però mia madre dirà che non avrò abbastanza energie per affrontare la giornata… allora vediamo, un biscotto e due cucchiai di latte, precisi! Almeno penserà che mi sto sforzando. No dai, magari solo un caffè e un biscotto. ‘’Oddio Ginevra, piantala,dormi!’’ , mi ripetevo. Accendo la luce, quattro di notte; Lo specchio, mio dolce aspro amico. Mi sussurra parole rassicuranti. Mi svesto, controllo, scruto. Sto migliorando, ci sono quasi. Forse qualche osso più visibile, i fianchi leggermente affusolati, e le braccia leggere e più sottili, e giuro che mi fermerò, sarò realizzata. Sarò felice. –

È così che la felicità si sbriciolò tra le mie dita ossute. Privazione, cancellazione del proprio essere; Come può, obbiettivamente, portare alla felicità? Comincia come un innocuo controllo. Non te ne accorgi, ma sarà la tua distruzione. Questa non è una strategica soluzione per annullare il dolore, ma è solo un patetico espediente per usare il proprio corpo come tela su cui dipingere la sofferenza che ci penetra dentro. Niente, e nessuno, deve essere in grado di farci scomparire. ‘’Scomparire?! Vuole solo più attenzioni.’’ Si sente dire vedendo incisi sintomi di anoressia sul volto di alcune ragazze… BALLE. Scomparire perché è più facile che affrontare i pesi ormai troppo grossi per un adolescente; Scomparire perché le emozioni sono troppe da gestire; Scomparire inconsapevolmente. O forse, perché no, volere anche più attenzioni; Volere dire al mondo che si esiste, esistiamo e stiamo soffrendo.  ‘’Ginevra, non ti lascerò morire. Se ti fidi, ne uscirai, non ho dubbi. Riavrai la tua vita in mano, avrai la tua rivincita’’, mi ripeteva sempre mia madre. Il tempo è passato, le ferite si stanno ricucendo, e la mia fame di vita è cresciuta a tal punto che sto riscoprendo Ginevra. Ginevra e basta; non ‘’Ginevra e la sua anoressia’’, ‘’Ginevra senza ciclo’’, ‘’Ginevra che butta il riso’’. Sono stata capace di chiudere gli occhi, e lasciarmi andare alla vita; Ho preso coraggio, e non rimpiangerò mai la mia scelta. A denti stretti, anche il demone più grosso può essere sconfitto. Translare il proprio accanimento verso il cibo, in altro, è esattamente ciò che ho messo in atto. Ho riscoperto tanta di quell’energia in me stessa, che ne avrei da vendere. Senz’altro questa è stata la mia più grande rivincita sulla vita. Lottate, lottate perche siete voi che date peso alla vita, e perché no, anche ricominciando da zero; Un po’ come rinascere.

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