La testimonianza di C.

Di seguito condividiamo con voi la testimonianza di C. , una ragazza che ha deciso di scrivere ai suoi demoni: il Disturbo Ossessivo – Compulsivo e l’Anoressia Nervosa, due falsi amici che le hanno fatto credere che con loro sarebbe stata al sicuro. C. si rivolge anche a tutte le persone che soffrono di disturbi alimentari, invitandole a chiedere aiuto. Parlarne è sempre il primo passo.

“Mi allontano dalle persone che mi amano e mi vogliono aiutare. Combatto contro coloro che quotidianamente mi sbattono in faccia la realtà delle cose.
Rimango con soli due “amici”, che mi prendono per mano e accompagnano nella vita di tutti i giorni.
In principio, i miei amici sono molto generosi, mi aiutano a colmare i “vuoti”, mi rendono speciale, in grado di controllare ogni cosa, dalla sete al dolore, dalla fame al piacere di condividere un’emozione, dal sonno alla curiosità, passando attraverso il desiderio e l’amore.
Mi fido ciecamente, mi abbandono ai loro consigli, divento diligente ed intransigente nei miei riguardi e nei confronti di chi fa parte della mia vita e della società in cui vivo. Lentamente, ma ahimè inesorabilmente, i due “amiconi” si impossessano dei miei pensieri, del mio corpo e delle mie azioni.
Credo di essere in grado di tenere tutto sotto controllo, mi sento onnipotente.
In realtà sono schiava, con le catene ai polsi e alle caviglie e il cappio intorno al collo.
Divento succube di entrambi. Loro pretendono sempre di più, non si accontentano delle mie performance, mai basta quello che faccio.
Infine, si prendono la mia vita. Mi uccidono, una morte lenta, costante, progressiva.
Giorno dopo giorno, io divento sempre più trasparente, vulnerabile, leggera, impalpabile, impercettibile.
Non mi pugnalano alle spalle, non mi puntano una pistola alla testa, non mi spingono giù dal balcone di casa.
Cosa fanno?
Accolgono con dolcezza la mia mano, mi fanno sentire importante, mi danno valore, uno scopo nella vita, degli obiettivi, definiscono la mia identità di donna e subdolamente mi uccidono.
I loro abbracci mi tolgono il respiro, non riesco a divincolarmi, incapace di urlare, mi esce solo un flebile sussurro che nessuno è in grado di percepire.
Muoio così tra le loro possenti braccia.
Muoio senza saperlo, con la convinzione di avere tutto sotto controllo.
Muoio prima di diventare donna a tutti gli effetti e di incontrare l’amore. Muoio prima di provare l’immensa gioia di diventare mamma a mia volta. Muoio prima di scoprire le mie passioni.
Muoio prima di esplorare il mondo in cui vivo.
In definitiva, muoio senza avere il tempo di capire veramente chi sono e che cosa desidero per me!!
Alla faccia del l’essermi amica!!
Se voi siete gli amici, chi sarebbero i nemici??
Beh, mio rigoroso DOC e mia perfida ANORESSIA, voi non siete affatto miei amici!!!
Io voglio vivere, sentire “con la pancia”, scoprire l’amore, soddisfare i miei desideri.
Voi volete togliermi tutto questo!!
COL CAZZOOO!!!
Vi è chiaro il concetto?
Mi avete rubato fin troppa vita, ora tacete, e rimpicciolitevi, diventerete un lontanissimo ricordo che piano piano verrà sostituito da altri, sempre più colorati.
Oggi, mi rivolgo alle bambine che si sentono inadeguate e vengon derise dai compagni di scuola, alle ragazze e ai ragazzi che sono alle prese con un corpo in divenire, a loro estraneo, alle donne in carriera che smarriscono se stesse, rincorrendo l’appuntamento in agenda, ai ragazzi per cui l’attività fisica e la forma del proprio corpo diventa un’ossessione e non più una passione, alle giovani che si identificano con ciò che riescono a monitorare (io ho valore perché son capace di controllare ogni cosa che entra ed esce dal mio corpo..) e si credono forti perché non sentono più ciò di cui hanno bisogno.
Insomma a voi, che avete incontrato uno o più dei tanti giocatori che costituiscono il team dei DCA, dico questo:
Chiedete aiuto ai professionisti seri, non isolatevi, comunicate il vostro dolore, urlatelo se questo vi alleggerisce, lasciatevi coccolare dalle vostre mamme, non abbiate paura di sentire le emozioni.
Le emozioni (positive e negative) sono il nutrimento delle nostre vite. Condividere la fatica della battaglia con la nostra famiglia e gli esperti di fiducia ci dona la vita, una seconda volta dopo la nascita.
Buon lavoro a tutti!! Imparare a vivere si può!!!

C.”

Grazie a C. di aver scelto di condividere con noi la tua testimonianza. Ci auguriamo che possa essere di esempio per chi ancora lotta contro i disturbi alimentari, non siete soli!

 

Altre testimonianze potete trovarle QUI

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