Natale a tavola: gestire lo stress da cenone

La rubrica Teen Nutritional Help di Dicembre si concentra sul tema del Natale che oltre a “felicità” e “bontà” è spesso collegato a “stress” e “ansia” per i ragazzi e per i genitori.

“Lo stress colpisce quasi tutti, nella vita privata come nel lavoro. Il disturbo può presentarsi con spossatezza, depressione, mal di testa, ansia, insonnia, e colpisce soprattutto in questo periodo dell’anno, quando allo spossamento dovuto al cambio di stagione si aggiunge il countdown natalizio, un momento di crescente ansia che ci accompagna alla fine dell’anno, tra i doveri da chiudere al lavoro e l’organizzazione per le festività.”

E mentre noi adulti siamo presi dalla corsa ai regali, l’organizzazione del tempo e dei pasti, i nostri figli si confrontano con le vacanze da scuola e i compiti , le riunioni di famiglia ed infine il cibo.

Il cibo rappresenta, come sappiamo, un elemento importante del modo in cui viene gestito lo stress ed è anche indiscusso protagonista delle tavole natalizie.

L’avvicinarsi delle feste comporta una serie di fattori, la cui valenza è estremamente soggettiva, legata al temperamento, alla storia del ragazzo e alla sua situazione affettiva, familiare e relazionale.

Infatti, il mese di dicembre comporta la “resa dei conti”: la valutazione dello stato dei buoni propositi dell’anno in corso e la preparazione di quelli dell’anno seguente, la chiusura del primo trimestre di scuola, i saggi, le gare e le esibizioni dei corsi extrascolastici.

Il Natale in famiglia: la gioia e lo stress

Inoltre, il Natale vuol dire famiglia, i rapporti non sempre sono facili e le storie delle relazioni sono intrise di sentimenti, che possono essere conflittuali o ambivalenti. Nelle famiglie allargate, i ragazzi riferiscono spesso le difficoltà di dover essere loro a decidere con quale genitore trascorrere le festività.

Infine, nelle riunioni di famiglia inevitabilmente si rievocano ricordi, aneddoti e memorie, ma anche riaffiorano i dolori e i lutti; i parenti fanno domande, riservano talvolta aspettative, talvolta giudicano o semplicemente hanno un sistema di valori differente per salto generazionale.

Laddove tutto ciò costituisca una serie di elementi problematici, è facile vi sia in adolescenza un riverbero sulla stima di se, sull’investimento sul corpo ed infine sul cibo, che rappresenta un elemento chiave durante le feste con tutte le sue valenze emotive, nutrizionali, relazionali.
“Quando si vive una situazione stressante, mangiare in modo corretto potrebbe essere l’ultima cosa che ci viene in mente. Non solo, lo stress può portare a scegliere piatti rapidi, facili e probabilmente non molto sani. A loro volta, le cattive scelte alimentari possono innescare problemi di salute o di altro genere, aumentando ancora di più la tensione emotiva.”
Così, non solo le “abbuffate” natalizie producono grande soddisfazione per il palato (e per le nonne che portano con il cibo le tradizioni di famiglia!) riducendo lo stress, ma esse stesse possono anche costituire un momento di grande stress per i giovani che non hanno un rapporto sereno con il proprio corpo e con il cibo stesso.

Alla luce dei punti elencati sopra, per i ragazzi in età adolescenziale che non sono a proprio agio con il proprio corpo la magia del Natale può costituire un momento difficile.

Invitiamo le famiglie all’empatia e alla comprensione delle difficoltà, considerando le tavolate natalizie anche un’occasione per far emergere problematiche magari fino ad ora sommerse.

Ecco alcuni piccoli suggerimenti per alleggerire eventuali difficoltà e lo stress della tavola:
  • Durante le vacanze da scuola sarebbe utile ridurre la pressione degli impegni “formali”, favorendo un dialogo aperto con i ragazzi.
  • È importante non porre tutta l’attenzione del momento conviviale sul cibo; ciascuno è tenuto a guardare nel proprio piatto, senza giudicare o valutare le quantità degli altri commensali e restituendo alla tavola il gusto e la gioia della condivisione.
  • Per un giovane che manifesta disagio con il proprio corpo e il cibo, la tavola costituisce un vero e proprio pericolo, si invitano i familiari a interagire con loro rispettando la delicatezza del tema.
  • Anche se frutto di fatica e lunga preparazione, non è opportuno obbligare i ragazzi a mangiare tutto ciò che viene presentato per cercare di non offendere chi ospita o per non sprecare, rispettando il soggettivo senso di sazietà e riflettendo su altri possibili modi di onorare i padroni di casa.
  • Laddove si individuasse un bisogno di attenzione specifica o una problematica di ipo o iper alimentazione, risulterebbe dannoso esplicitarlo davanti a tutti sottolineandolo o, peggio, minimizzando il problema. Più utile, invece, suggerire di rivolgersi ad uno specialista esperto.
  • È fondamentale evitare ogni forma di giudizio, seppur ironico, legato alle performance annuali scolastiche, sportive o agonistiche ed ancor più all’aspetto esteriore; così come ogni possibile confronto fra fratelli o cugini, seppur velato.
    Invitiamo le famiglie a cogliere l’occasione del Natale per mostrare interesse genuino ai propri ragazzi, in modo da aumentare e coltivare  le relazioni attraverso del tempo condiviso di qualità; ciò aiuta a mantenere sensazioni positive e fa sentire i ragazzi supportati.

Elisabetta Costantino

 

 

FONTE: “Febbre da Natale, colpiti 8 italiani su 10: come curare l’ansia a tavola

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