Scende l’eta d’esordio tra i giovani per i DCA

Nel mese di Maggio la rubrica Teen Nutritional Help affronta il tema dell’età di esordio di un disturbo alimentare e si concentra sui più piccoli.

La nostra attenzione si sposta di qualche anno in quanto di recente, dai 12-15 anni (che rappresentava l’età tipica dei primi segnali di disturbo alimentare) si è dinanzi a numerosi casi di 8-11 anni.

I dati che riporta l’articolo che condividiamo e che riscontriamo nelle ricerche più recenti e nella pratica clinica, parlano infatti di un abbassamento dell’età di insorgenza e di uno spostamento di genere che vede coinvolti, in un disturbo ritenuto tipicamente femminile, anche i bambini.

“La causa? Un profondo disagio personale che trasforma la voglia di essere magri e ‘belli’ in una patologia, aggravata dall’utilizzo dei social, che facilitano confronti con modelli di bellezza irraggiungibili” e, aggiungiamo, alimenta il bisogno di apparire e condividere anche nei piccolissimi, già muniti di profilo Instagram e del naturale desiderio di approvazione dei coetanei.

Come esperti di disturbi alimentari, clinici e ricercatori, insieme a noi di Nutrimente Onlus, sottolineiamo sempre la necessità di non demonizzare la fisiologica tendenza a voler piacere, l’attenzione al cibo sano, lo sport agonistico, l’uso dei social network o la moda, tutti elementi positivi, se inseriti in un contesto di dialogo aperto e contenuto in limiti sani.

Quando l’aspetto, la forma fisica, il peso e il cibo, invece, diventano un’ossessione, o costituiscono l’unico elemento legato al valore personale dei bambini, questo è un importante campanello di allarme per i genitori, che sono chiamati a intervenire tempestivamente. L’80% dei bambini, fino agli 11 anni, presenta un rapporto con la tavola di tipo “schizzinoso”, o “vorace”; quasi tutti gli adolescenti hanno un rapporto difficile col proprio corpo e ciò rende il genitore “preoccupato”.

Queste difficoltà si risolvono naturalmente in pochi anni, oppure possono creare una base per un disagio consistente o un vero e proprio disturbo alimentare. Alcuni bambini possono utilizzare il cibo come strumento di comunicazione: mangiare troppo o troppo poco contiene un valore comunicativo molto forte in famiglia: “tali comportamenti hanno sempre lo scopo di preservare uno stato di benessere, per cui ci si abbuffa per far fronte alla noia, alla mancanza di affetto o per evadere da una situazione, per placare lo stress, per soffocare un’emozione, così come si ricerca la magrezza e la forma ‘perfetta’ del corpo per un bisogno di sentirsi più sicuri. Bisogna, quindi, imparare a mangiare in modo consapevole, tornare a riconoscere i segnali di fame e sazietà, non imporsi divieti e lavorare sui fattori cognitivi ed emotivi”.

 

Cosa fare per prevenire i disturbi alimentari con i bambini in età scolare:

 

  •  Fornire come adulti un esempio di sana alimentazione, ma con una dieta varia, bilanciata e completa anche di “piccoli sgarri”.
  • Limitare l’uso dei social network, insegnando il rispetto per se stessi e per la propria privacy, se esposti alla condivisione della propria immagine.
  • Favorire e validare le emozioni, anche quelle negative, nominandole e accogliendole come naturale conseguenza di alcuni eventi. Ciò significa rispettare il punto di vista del bambino, seppur non dimenticando le regole e i limiti, ma comprendendo il suo eventuale vissuto negativo senza minimizzarlo o ingigantirlo.
  • Rendere flessibili gli obiettivi scolastici o sportivi, affinché non siano l’unico metro di misura per la “bontà” del piccolo, e lasciare uno spazio emotivo ai piccoli “fallimenti”.
  • Astenersi da qualunque commento sulla forma e sull’aspetto fisico su di sé e su altri, rispettando le caratteristiche di ognuno e favorendo un clima di accettazione.

Il numero del Servizio Teen Nutritional Help 3335600344 o l’indirizzo e-mail  teennutrihelp@gmail.com sono aperti per rispondere a dubbi o perplessità dei genitori sulla tavola di piccoli e adolescenti.

Gli incontri di Nutrimente Onlus nelle scuole per la prevenzione dei disturbi alimentari con i ragazzi e con i piccoli sportivi è in linea con quanto esposto e con una promozione di un rapporto sano con il proprio mondo emotivo e con il proprio corpo.

Infine, il nostro progetto Spazio ai genitori, nella forma di gruppi di auto mutuo aiuto (AMA) nasce con l’obiettivo di dedicare un’attenzione particolare ai genitori di ragazzi che soffrono di un disagio con cibo e corpo, affinché possano giovare del confronto con altre famiglie e condividere le difficoltà del quotidiano

FONTE: Aumentano i disturbi alimentari tra giovani, età scende fino a 8-11 anni

Elisabetta Costantino

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