Alla ricerca dello zucchero nascosto

L’articolo di questo mese della rubrica Teen Nutritional Help si occupa di un dolce argomento: lo zucchero.

Ultimamente se ne parla sempre di più e per le famiglie è davvero difficile barcamenarsi fra il web e il sentito dire. 

I carboidrati sono la benzina del nostro organismo quindi sono ad esso necessari; lo zucchero, come lo si intende nell’accezione comune, è parte di questa grande famiglia ma non è il combustibile ottimale per il nostro corpo, i preferiti sono i carboidrati complessi come ad esempio pane, pasta e riso.

Le indicazioni del Ministero della Salute, infatti, riportano che il 45-60% dell’energia assunta dagli alimenti deve derivare da carboidrati complessi e di questa percentuale massimo il 15% da zuccheri semplici naturalmente presenti negli alimenti o aggiunti.

Un eccesso di zuccheri, quindi, contribuisce allo sviluppo di diabete ed obesità a tutte le età.

Il web è pieno di informazioni su quale zucchero sia migliore e perché, in queste brevi righe vogliamo aiutare le famiglie a sviluppare un proprio modo di gestire certe notizie per farne un uso equilibrato.

Lo zucchero semplice è presente anche in prodotti meno facili da riconoscere: lo ritroviamo, ad esempio, oltre che nei dolci, nella passata di pomodoro, nei piatti pronti, nel prosciutto cotto….

E’ presente in diverse forme, di cui la più comune è lo zucchero da tavola o saccarosio. 

Questo, che sia di canna o bianco, ha lo stesso potere dolcificante e le stesse calorie, possono cambiare solo l’origine e la presenza o assenza di melassa che da colore.

Spesso, poi si utilizzano dolcificanti “naturali” (miele, fruttosio o zucchero della frutta come ad esempio zucchero di uva o mela), con l’idea che siano meno dannosi per la salute, e anche questo è un messaggio errato, poiché sono zuccheri semplici come lo è il saccarosio ma, spesso, il consumatore è affascinato dalle etichette o da conoscenze pseudo-scientifiche.

Altro grande gruppo contenente zuccheri in quantità elevate è quello delle bibite e dei succhi di frutta, il cui consumo è bene sia moderato alle sole occasioni di “festa”, in quanto molto caloriche, di facile consumo e spesso anche in grandi quantità.

Ultimo capitolo è rappresentato dai dolcificanti artificiali i quali, pur non avendo calorie, se consumati in eccesso, possono causare altri disturbi il più classico dei quali è la comparsa di diarrea e disturbi intestinali.

Concludendo, alcuni semplici consigli nel quotidiano; Imparare a leggere le etichette alimentari, magari in compagnia dei figli, spiegando loro che sì la bibita è concessa ma come “occasione speciale” perché gli zuccheri semplici sono necessari ma in quantità adeguate. Abituarsi gradualmente a bere latte, caffè, te amari, riducendone settimanalmente il quantitativo; preferire una spremuta fresca o una centrifuga con frutta di stagione a un succo industriale. A merenda consigliare sempre il frutto intero al posto del succo o della spremuta perché oltre a saziare maggiormente, fornisce meno zuccheri semplici, apporta fibre (utili per il nostro intestino), vitamine e sali minerali che sono invece persi nei succhi in seguito ai processi industriali. Evitare bibite energetiche e/o integratori senza alcun motivo (per idratarci l’acqua va benissimo).
Infine pensando anche ai bambini più piccoli evitare di inzuppare il ciuccio nel miele perché cosi facendo si abitua il bimbo al gusto del dolce oltre a sovraccaricarlo di zucchero.

“È la dose che fa il veleno”: un eccesso o carenza di un nutriente altera l’omeostasi del nostro organismo; se avete dubbi sull’educazione alimentare, sul peso di vostro figlio, sull’ultima news alimentare letta rivolgetevi a un professionista della nutrizione e se usate il web siate accorti ossia controllate sempre la fonte dell’informazione letta.

Nicola Sonzogni

Fonte originale.

Sei un genitore e hai dei dubbi? QUI tutte le informazioni e i contatti del Teen Nutritional Help

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